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06
Ott
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“Prevenire è vivere: la conoscenza come prima difesa”

Il 13 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale per la Riduzione del Rischio dei Disastri Naturali, istituita dalle Nazioni Unite nel 1989 per promuovere una cultura globale della prevenzione e della resilienza. L’obiettivo è quello di sensibilizzare governi, istituzioni, enti locali e cittadini sull’importanza di ridurre l’esposizione ai rischi naturali — terremoti, alluvioni, incendi, frane, ondate di calore — attraverso la pianificazione, la conoscenza e la cooperazione.

L’edizione 2025 si inserisce nel ciclo tematico decennale avviato dall’ONU nel 2020 per monitorare i progressi verso gli obiettivi del Quadro di Sendai 2015–2030, il piano internazionale che guida le politiche globali di riduzione del rischio di disastri. Il tema di quest’anno, annunciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio dei Disastri (UNDRR), è dedicato a:

“Investire nel futuro, agire ora: la resilienza climatica come responsabilità condivisa.”


Un impegno globale, un compito locale

Ogni anno i disastri naturali causano perdite umane e danni economici che colpiscono soprattutto le comunità più fragili. Secondo i dati del Rapporto UNDRR 2024, oltre 350 milioni di persone nel mondo sono state direttamente coinvolte da eventi estremi negli ultimi dodici mesi, con un incremento del 30% rispetto alla media del decennio precedente. L’Europa meridionale e il Mediterraneo figurano tra le aree più esposte, dove il cambiamento climatico amplifica la frequenza e l’intensità di fenomeni come le alluvioni improvvise e gli incendi boschivi.

In Italia, il Dipartimento della Protezione Civile ricorda che la prevenzione è una responsabilità diffusa, che parte dal livello istituzionale ma si completa con la partecipazione dei cittadini. Le campagne di informazione, come “Io non rischio”, e gli strumenti di pianificazione comunale (come i Piani di Protezione Civile) sono fondamentali per rendere le comunità consapevoli e preparate a reagire in caso di emergenza.


Il ruolo del volontariato e delle istituzioni locali

Il sistema italiano di Protezione Civile rappresenta uno dei modelli più avanzati al mondo proprio grazie alla presenza del volontariato organizzato. I gruppi comunali e le associazioni di volontari sono la forza operativa e formativa che traduce in azione concreta le strategie di prevenzione.

In Veneto, ad esempio, il Sistema Regionale di Protezione Civile è da anni impegnato in attività di formazione, monitoraggio e divulgazione, anche attraverso iniziative come “Scuola Sicura Veneto”, che porta nelle aule la conoscenza dei rischi naturali e le buone pratiche di comportamento in caso di emergenza. Questi progetti rappresentano la continuità tra la Settimana Nazionale della Protezione Civile e la Giornata del 13 ottobre, sottolineando che la prevenzione non è un evento isolato ma un percorso quotidiano.

Il Nucleo Volontario di Protezione Civile di Mareno di Piave, come molte realtà locali, partecipa attivamente a questo percorso, promuovendo la conoscenza del territorio, la manutenzione delle aree a rischio idrogeologico e l’educazione civica alla sicurezza. È attraverso queste esperienze territoriali che la Giornata internazionale trova la sua piena concretezza: nella collaborazione tra cittadini, istituzioni e volontari.


Cosa significa “ridurre il rischio”

Ridurre il rischio non significa solo intervenire dopo un disastro, ma soprattutto anticiparlo. Le azioni chiave individuate dalle Nazioni Unite e recepite dalle autorità italiane includono:

  • Mappare i rischi e aggiornare costantemente i piani di protezione civile comunali;
  • Educare i cittadini ai comportamenti corretti prima, durante e dopo un’emergenza;
  • Investire nella manutenzione del territorio, nella sicurezza idrogeologica e nella gestione forestale;
  • Integrare le politiche di protezione civile con quelle ambientali e climatiche;
  • Promuovere la cooperazione internazionale per lo scambio di buone pratiche e tecnologie.

La resilienza — intesa come capacità di una comunità di resistere, adattarsi e riprendersi — è il punto d’arrivo di questo percorso. Ogni cittadino informato, ogni scuola coinvolta, ogni ente che pianifica con lungimiranza contribuisce a costruire una società più sicura.


Un impegno che riguarda tutti

La Giornata del 13 ottobre non è una celebrazione, ma un promemoria. Ricorda che la sicurezza collettiva nasce dalla responsabilità individuale, e che la conoscenza è la prima forma di protezione.
Come ha ricordato il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres:

“Non possiamo fermare i disastri naturali, ma possiamo prevenire che diventino catastrofi umane.”

In questa prospettiva, il compito dei volontari di protezione civile — e di ogni cittadino consapevole — è quello di continuare a investire tempo, attenzione e competenza nella prevenzione, perché solo attraverso la conoscenza si può ridurre davvero il rischio.


Fonti verificate

  • United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNDRR): https://www.undrr.org
  • Quadro di Sendai 2015–2030
  • Dipartimento della Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri: https://www.protezionecivile.gov.it
  • Regione del Veneto – Direzione Protezione Civile e Polizia Locale
  • Campagna nazionale “Io non rischio”

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