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Giu
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Dall’11 giugno 2025, nella zona tra Refrontolo e Tarzo in provincia di Treviso, si è attivata una sequenza sismica di bassa energia, che allo stato attuale ha fatto registrare 29 terremoti di magnitudo compresa tra 0.3 e 2.6 a profondità ipocentrali tra 9 e 16 km (localizzazioni e magnitudo ottenute con i dati della Rete Sismometrica del Veneto gestita dall’OGS, si veda il dettaglio in Figura 1 e Tabella 1).

Il terremoto principale (magnitudo 2.6) si è verificato alle 4:51 locali (2:51 UTC) di oggi, 20 giugno 2025. Si tratta in tutti i casi di terremoti al di sotto o al limite della percezione umana, analoghi a quelli di altre sequenze sismiche che si sono verificate nella zona o in zone limitrofe negli ultimi anni (per esempio quella di Tarzo del mese di luglio 2014, magnitudo massima 2.7). Il fenomeno viene comunque seguito costantemente dal sistema di monitoraggio sismico regionale nel caso si dovesse verificare una sua intensificazione per numero e livello energetico degli eventi. Relativamente alla sismicità storica, non sono noti terremoti distruttivi con epicentro nella zona interessata dall’attuale sequenza. Dal punto di vista della sismicità strumentale (dal 1977, con l’avvio da parte dell’OGS della Rete Sismometrica del Friuli Venezia Giulia), sono da segnalare alcuni terremoti di magnitudo 3, avvenuti rispettivamente nel 1997, nel 2007 (due terremoti) e nel 2016. La scossa principale di questa mattina è stata registrata anche da alcune stazioni della nuova Rete Accelerometrica Diffusa della Regione del Veneto, dedicata alle misure di scuotimento in ambito urbano in oltre 300 comuni del Veneto. Le stazioni sono ospitate presso sedi di organizzazioni di volontari di protezione civile, municipi, uffici pubblici di Poste Italiane e centrali FiberCop. In caso di forte terremoto, esse forniscono in tempi rapidi un quadro complessivo dello scuotimento per una stima dei possibili effetti sull’edificato (in Figura 2 la mappa di scuotimento relativa al terremoto di questa mattina).

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